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Green e sostenibile: l'ortofrutta europea raccontata da IN&OUT

Innovazioni in campo e nelle strutture di lavorazione, tecnologie di precisione per risparmiare acqua, rinnovamento varietale per favorire la sostenibilità economica delle imprese: ecco come l’ortofrutta europea risponde alle sfide del cambiamento climatico e del contesto geopolitico


(Bologna, 20 luglio 2021) Nuove varietà resistenti alle fitopatie e al cambiamento climatico, investimenti in ricerca scientifica, installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia green, innovativi sistemi di microirrigazione e sensori sempre più precisi, futuristici strumenti per la selezione in campo e la raccolta dei frutti: la frutta e la verdura europee sono sempre più green, innovative e sostenibili. Una risposta chiara anche alle richieste di consumatori sempre più esigenti e informati che, grazie a IN&OUT, campagna promozionale di Apo Conerpo (cofinanziata dalla Comunità Europea) potranno conoscere la qualità, la salubrità e la sostenibilità della frutta e della verdura europee, scoprendo e apprezzando il ruolo delle Organizzazioni di Produttori a livello comunitario e le sfide quotidiane di chi si impegna a garantire l’arrivo sulle tavole di prodotti freschi, buoni, sicuri e amici dell’ambiente.


“Negli ultimi anni abbiamo investito risorse importanti sul fronte dell’innovazione in campo e nelle strutture di lavorazione – spiega Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo – rispondendo ai cambiamenti che la società, il clima e lo scenario geopolitico generale ci stanno ponendo di fronte. Penso, ad esempio, al tema della carenza d’acqua: lungi dall’essere colpevole di ‘sprecare acqua’, la produzione ortofrutticola da anni affronta questo tema con grande attenzione. Le tecniche agronomiche che adottiamo già da diversi anni ci aiutano a gestire al meglio e non sprecare le nostre preziose risorse idriche e l’introduzione della tecnologia nei nostri frutteti ci permette di rendere maggiormente efficienti i processi produttivi e al contempo di garantire un risparmio di risorse non solo idriche ma anche energetiche. Penso, ad esempio, alle manichette installate in oltre il 90% delle coltivazioni di pomodori dei nostri associati, alla micro-irrigazione o irrigazione di precisione dove l’acqua viene distribuita solo dove e quanto serve, o alle migliaia di sensori installati nel terreno fino a 60 cm di profondità a breve distanza l’uno dall’altro che, attraverso un’applicazione del telefono, trasmettono all’agricoltore in tempo reale un’analisi precisa e puntuale sulla la situazione del terreno consentendogli di irrigare solo dove e quando è necessario”.


E tecnologia in campo significa anche affrontare il problema della carenza di manodopera, seria minaccia alla sostenibilità economica delle imprese ortofrutticole: “A partire da questi mesi estivi – spiega Vernocchi - sperimenteremo in campagna, insieme a una start up molto innovativa, nuove attrezzature per la raccolta meccanica. Parlo di droni che potrebbero essere in grado di identificare i frutti al giusto grado di maturazione e di raccoglierli uno a uno. Prossimamente prenderà il via anche un progetto con l’Università di Bologna, sempre in questo ambito”.


Innovazione protagonista, poi, anche fuori dal campo: “Nei magazzini delle nostre cooperative sono sempre più diffuse calibratrici e selezionatrici di ultima generazione – spiega Vernocchi - che, grazie all’intelligenza artificiale, diventano ogni giorno più rapide e precise, arrivando ad analizzare anche l’interno dei frutti, incrementando l’efficienza, ottimizzando le risorse energetiche e massimizzando il rapporto fra costi e risultati. Proprio sul fronte dell’energia, poi, sono sempre più numerose le strutture che si sono dotate di sistemi di produzione di energia ‘green’. Penso, soprattutto, ai pannelli solari: basti pensare che, di recente, la nostra associata Agrintesa ha potenziato la propria capacità di produrre energia dal sole con un impianto capace di generare oltre 2,5 megawatt, pari al consumo di circa 1.000 famiglie”.


Tanto è stato fatto anche sul fronte dell’innovazione varietale: “Prendiamo ad esempio, uno dei frutti simbolo dell’estate: l’albicocca – prosegue Vernocchi -. Questi ultimi anni ci hanno visto impegnati in un rinnovamento varietale che ci ha permesso di avvicinarci sempre di più ai gusti del consumatore con frutti con un’estesa sovracolorazione rossa, un buon sapore dolce e un’elevata consistenza della polpa. La ricerca varietale, inoltre, ci ha permesso di allargare in maniera importante la finestra di commercializzazione: è stato ampliato infatti l’areale produttivo estendendo le coltivazioni anche in pianura, oltre che in collina, grazie alla maggiore adattabilità alle diverse condizioni pedoclimatiche di alcune nuove varietà. Un processo di diversificazione che contribuirà, inoltre, a difendere il lavoro dei produttori dagli effetti delle gelate tardive: le diverse varietà, infatti, fioriscono in tempi diversi e questo riduce il rischio di vedere spazzare via la produzione in un colpo solo e di compromettere la sopravvivenza delle imprese”.


“Tutte queste innovazioni – conclude Vernocchi – hanno un obiettivo comune: quello di rendere la nostra ortofrutticoltura sempre più resiliente di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi energetica e alle sfide che la complessa situazione geopolitica nazionale ci pone di fronte.

Fonte: Ufficio stampa Apo Conerpo




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