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Quanto vale il mondo degli e-commerce? I numeri della rivoluzione del commercio al dettaglio

Le inchieste al Liceo - Che funzione svolge il commercio online in una società che si sta sempre di più sviluppando in ambito tecnologico? Riusciranno a sopravvivere i piccoli negozi di vicinato nell’era del tutto in un click?


A cura di Matilde Careri, Michela Martin e Elena Bertugli (IV^ Liceo Scientifico Statale "Wiligelmo" di Modena)


Il virus ha certamente accelerato l’avvicinamento delle masse al mondo degli e-commerce: chi era abituato ad acquistare tutto nei negozi fisici si è visto costretto ad imparare alla svelta questo nuovo modo di acquistare qualsiasi tipo di prodotto. Quali sono i vantaggi del tutto in un click? Quanto vale il mondo degli e-commerce?

Il commercio online per un cliente ha diversi vantaggi; è comodo e veloce perché basta un clic ed è fatta! È in grado di soddisfare immediatamente qualsiasi necessità. È efficiente: ormai è tutto studiato nei minimi dettagli quindi per il cliente abituale è gratificante e sicuro. Alcune piattaforme forniscono anche molte informazioni che non sono sempre reperibili in un negozio fisico. Potenti anche tutti gli strumenti che permettono di filtrare gli articoli. Gli svantaggi invece, sempre per un cliente possono essere la perdita di relazioni: non siamo macchine ma persone è importante conoscere e conoscerci. L’importante è mantenere un contatto con le persone. Un altro problema è quello degli acquisti compulsivi: dato che è molto immediato e rapido aggiungere prodotti al carrello, quasi non si pensa più all’utilità e non ci si rende conto a quello che acquistiamo. Uno dei vantaggi per le aziende è la possibilità di ampliare il mercato a livello globale. Inoltre è molto più efficiente e meno dispendioso. Gli svantaggi sono la concorrenza e la mancanza di un interlocutore diretto: per tanti prodotti artigianali dove ci sono le mani di persone che realizzano un prodotto è più complesso passare valori, emozioni, passioni tramite un video. Il rischio è non riuscire a valorizzare a pieno il proprio operato. In questa inchiesta abbiamo intervistato due negozianti per comprendere meglio il loro punto di vista.


Matilde Careri


Intervista a Paolo, dell'enoteca "Stradi" di Formigine


Il mondo degli e-commerce ha interessato anche il comparto dell’agroalimentare, c’è chi compra le testine dello spazzolino elettrico su internet, ma anche chi seleziona e riceve pregiatissime bottiglie di vino. Come cambierà il mondo delle enoteche e delle cantine? Acquistare su internet ha lo stesso fascino di recarsi nelle nostre campagne o nei nostri centri storici per scegliere una buona bottiglia? Ne abbiamo parlato con Paolo dell’enoteca Stradi di Formigine.


Ti sei sentito minacciato dall’e-commerce?


“Ciao Elena, bella domanda! Per quanto riguarda i vini prodotti in azienda non mi sento particolarmente minacciato dall’e-commerce. Siamo una piccola cantina con un prodotto abbastanza di nicchia, con una buona parte di clienti fidelizzati nel tempo, non giovanissimi, e che quindi utilizzano poco canali digitali per l’acquisto di vino. Per questo tipo di clientela si sente più la concorrenza delle altre cantine del territorio che l’e-commerce. Per quanto riguarda l’enoteca e quindi la commercializzazione dei vini e prodotti di altre aziende, l’e-commerce lo sento molto più una minaccia. Quotidianamente. La realtà dei fatti che è un piccolo rivenditore, non potendo avere grossi volumi di acquisto, per alcuni prodotti non riesce ad essere concorrenziale con i prezzi proposti su vari portali. Mi è capitato con diverse aziende di trovarmi a pagare, come enoteca, alcuni vini più cari di quello che avrei potuto acquistare su internet come privato acquirente. Per alcuni vini risulta quindi impossibile la rivendita in enoteca, per altri la marginalità per poter rimanere su prezzi allineati all’e-commerce risulta veramente bassa e non adeguata a sostenere un negozio aperto al pubblico. Il confronto dei prezzi del vino in enoteca rispetto a quello acquistabile su una piattaforma è oltretutto immediato avendo lo smartphone sempre alla mano. Sicuramente l’e-commerce mi condiziona sulla scelta dei vini che posso o non posso proporre ed in alcuni casi anche sul prezzo di vendita.”



Dopo il periodo di lockdown totale, credi che le persone abbiano preso l’abitudine di comprare online?


“Assolutamente sì. È innegabile che per alcuni prodotti e servizi sia comodo, veloce, sicuro e quindi irrinunciabile. Lo vedo anche nella quotidianità della famiglia che i corrieri si susseguono a portare pacchi anche se le attività, ora in zona gialla, sono di fatto tutte aperte. Poi è giusto fare i dovuti distinguo tra fasce d’età, tra chi è più o meno tecnologico. Sicuramente c’è chi ha acquistato online per necessità e non vede l’ora di tornare in negozio, chi invece per timore o comodità rimane nel suo appartamento. Sicuramente, attraverso il lockdown, la logistica e molte aziende si sono organizzate, potenziate, rese efficienti e quindi il servizio offerto sia in termini di vetrine on-line che di consegna fisica del prodotto è migliorato assecondando le esigenze del cliente, cosa che almeno per la mia attività si è riusciti a fare solo in piccola parte.”


Quali sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi del commercio online?


“Dividerei la domanda tra il punto di vista del cliente e il punto di vista dell’azienda. Il commercio online per un cliente per me ha questi vantaggi:

È comodo, veloce e immediato: basta un clic ed è fatta! Niente file, niente parcheggio, niente pozzanghere…cosa può esser più comodo di un acquisto fatto dal divano di casa? Se poi si è un po’ pigri allora non c’è nulla di meglio. L’immediatezza dell’acquisto è poi potentissima. Ho un desiderio e lo posso soddisfare immediatamente…che godimento!!! È efficiente: ormai è tutto studiato al centesimo e quindi dal click sul portale al click del campanello del corriere, all’eventuale reso gratuito è un meccanismo ben oliato e quindi per il cliente abituale penso sia percepito come un processo di acquisto gratificante e sicuro. Agli inizi non era esattamente così. Inoltre per un appassionato alcune piattaforme ben fatte forniscono anche molte informazioni che non sono sempre reperibili in un negozio fisico. Rimanendo sul vino si sprecano informazioni sulla storia, sui metodi produttivi, sugli abbinamenti, sulle curiosità di un dato vino o cantina o territorio. In più è possibile confrontare le caratteristiche di vari prodotti prima di effettuare l’acquisto. Potenti anche tutti gli strumenti che permettono un consiglio di un prodotto, di filtrare gli articoli tramite una data caratteristica. Per gli indecisi, c’è sempre un prodotto in vetrina magari con una promozione imperdibile. È gratificante: penso che per molti l’esperienza di acquisto online sia spesso gratificante, piacevole e quindi ripetibile. Gli svantaggi invece, sempre per un cliente posso essere la perdita di relazioni: non siamo macchine ma persone e la relazione è importante per conoscere e conoscerci. Un saluto, una battuta, ma anche uno sbuffo per una fila troppo lunga penso che siano importanti! Poi sono il primo ad acquistare alcuni prodotti online e con il tempo “risparmiato” magari posso stare più con i miei figli o sentire un amico. L’importante è mantenere un contatto con le persone. L’acquisto può diventare compulsivo: penso che questo possa essere un grosso rischio. Come dicevo basta un click per acquistare. Semplicissimo. Quasi non serve pensare. Ma se non si pensa più di tanto vuol dire che c’è chi pensa per noi (vedi l’assillante presenza di banner pubblicitari, offerte, profilazione del cliente…). Da un lato quindi una perdita di reale scelta, nascosta all’interno della sempre più ampia offerta di prodotti (quasi un controsenso), dall’altro il distacco dal processo che è dietro un prodotto. Se non penso più di tanto ma mi basta avere il tal prodotto posso non preoccuparmi di come viene realizzato, se è socialmente, economicamente, ecologicamente sostenibile. O se anche ci si interessa, magari ci si accontenta delle descrizioni rassicuranti sul sito senza magari verificare più di tanto. Occhio non vede, cuore non duole. Questo rischio lo si ha anche con i grandi supermercati, non solo con le piattaforme online. L’acquisto compulsivo: tutto facile quindi perché non acquistare anche questo… Quanti prodotti acquistati servono realmente? Dal punto di vista dei un'azienda penso che i vantaggi principale di una vendita online siano un commercio potenzialmente globale: non si è più confinati in 4 mura o nel paesino ma si può proporre il proprio prodotto al mondo! Potentissimo. Maggiore efficienza: ricevendo ordini online non è necessario avere un negozio fisico, quindi con costi molto minori, minor personale, miglior gestione del magazzino. Attraverso la profilazione della clientela posso sapere con più rapidità e precisione cosa vuole il cliente, cosa cerca, che problemi ha... quindi posso tare meglio le proposte, studiare nuovi prodotti, elaborare strategia di marketing ad hoc per portare il cliente a fare determinate scelte di acquisto. Per quanto riguarda gli svantaggi in un mercato globale la concorrenza è globale e quindi è tutto più rapido e mutevole. Si può passare dalle stelle alle stalle in un attimo, inoltre viene a mancare la comunicazione umana: per tanti prodotti artigianali dove ci sono le mani di persone che realizzano un prodotto è più complesso passare valori, emozioni, passioni tramite un video. Il rischio è non riuscire a valorizzare a pieno il proprio operato.


Credi che la vendita all’ingrosso sia cambiata con l’incremento del commercio online?


“Penso che all’ingrosso una volta stipulato un contratto di fornitura si proceda quasi esclusivamente via digitale. Anche nella mia attività ormai i contatti con le aziende e gli agenti sono praticamente tutte tramite telefono, mail. Nella fase iniziale di conoscenza, valutazione prodotto, definizione contratto penso che vedere il prodotto, le persone, l’azienda anche fisicamente sia importante. Prima di acquistare un vino lo assaggio!”


Durante il periodo delle feste è aumentata la vendita?


“Nelle festività ci sono state più persone in enoteca, durante il periodo con parziali restrizioni (zona arancione) la gente magari ha evitato di andare nelle grosse enoteche e ha preferito negozi più piccoli, e magari sono rimasti soddisfatti quindi si spera di acquisire clienti fidati. Al contrario la vendita all’ingrosso ai ristoranti era completamente bloccata a causa delle restrizioni.”



Quali sono i vantaggi della vendita tradizionale?


“Penso che il fascino del fare e meglio del saper fare, nell’era digitale, sia ancora una grande opportunità. Penso che almeno una piccola fetta di persone abbiano ancora voglia di vedere le mani e gli occhi, la passione di chi produce. Almeno a me affascina tantissimo vedere un contadino al lavoro o un artigiano all’opera. Magari non sa accendere un pc ma sa fare! Una persona fisica ti può trasmettere le sue passioni e le emozioni, cosa che un sito web min può fare. Tolta questa scintilla che può avere un piccolo produttore o un piccolo artigiano penso che non rimanga più nulla. La differenza per me la può ancora fare chi produce da chi rivende. Chi rivende può essere il negozietto, il grosso supermercato, la piattaforma online. Questi ultimi propongono un prodotto nato dalle mani di altri.”


Hai mai pensato di aprire un sito di commercio online?


“Sì varie volte. Ma essendo una micro-impresa non ho la forza attualmente per poter competere con chi è già più strutturato. Il problema ritorna al produrre. Per ora non posso essere concorrenziale per i vini che rivendo, i costi di trasporto sarebbero un ulteriore rincaro. Per quanto riguarda il vino invece prodotto potrebbe essere interessante un domani avere la vetrina-digitale”.


Elena Bertugli


Intervista a Fabrizio, dell'edicola in Piazza della Libertà a Maranello


Nell’era di tutto in un click e del Kindle le professioni dell'edicolante o del libraio rischia di finire presto nel libro dei mestieri di una volta. Quante copie vendono i giornali locali? Quanti accessi contano i giornali online? In questo numero che cambia troviamo la risposta al nostro interrogativo. Basterà il fascino della carta stampata a salvare l’edicolante? Ne abbiamo parlato con Fabrizio, edicolante di a Maranello.


Ti sei sentito minacciato dalla possibilità di consultare online i giornali?


“Certo, però confido ancora nel rapporto interpersonale che ho instaurato nel tempo con i miei clienti.”



Dopo il periodo di lockdown totale, credi che le persone abbiano preso l’abitudine di leggere i giornali online?


“Secondo me le persone non prenderanno mai l’abitudine di sfogliare il giornale, perché credo che durante il periodo di restrizioni sia aumentato il piacere della lettura e il bisogno di avere informazioni attendibili e su carta stampata, infatti ho registrato, con stupore, un aumento delle vendite”


Quali sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi del consultare un giornale online?


“Credo che ci siano innumerevoli vantaggi, il principale secondo me è la facilità e l’immediatezza con la quale le persone riescono a leggere ciò che desiderano, mentre uno degli svantaggi è sicuramente la differente impaginazione e la conseguente differenza di modalità di lettura, che si rivela più completa ed efficace su carta stampata”


Come ci si è sentiti ad essere uno dei pochi negozianti aperti durante il periodo di lockdown totale?


“In certi momenti mi sono sentito solo e incredulo, in altri consapevole di svolgere un servizio utile per i cittadini, data la gravità della situazione.”



Durante il periodo delle festività hai registrato un aumento delle vendite paragonabile a quello degli scorsi anni?


“Nelle feste sì, sia considerando che ho ampliato l’offerta di vendita a prodotti non esclusivamente editoriali, sia perché molti, non potendo viaggiare, sono rimasti nelle proprie città e hanno fatto acquisti nelle attività vicino a casa.”


Secondo te qual è il vantaggio principale della vendita tradizionale?


“È vantaggiosa sicuramente la possibilità di instaurare un rapporto semi-confidenziale con i propri clienti, che permette di capire al meglio i loro gusti e le loro esigenze”


Michela Martin

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