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L’Appennino: una vita ai margini del mondo digitale


Il nostro Appennino, terra segnata da storia e natura straordinarie, rischia di cadere in un oblio informatico, data la mancanza di infrastrutture di rete adeguate alle esigenze attuali della popolazione. Ma le istituzioni possono ancora fare qualcosa…

Una montagna disconnessa. Ecco spiegata, in due parole, la situazione attuale che noi cittadini di montagna dobbiamo quotidianamente sopportare.

Quasi l’80% dei comuni montani ha problemi di connessione e il restante 20% non dispone di una connessione veloce.

Purtroppo chi subisce maggiormente questa situazione sono le piccole imprese locali, già soffocate dal carico fiscale e dallo spopolamento dei piccoli comuni e delle frazioni montanare.

Le proposte agli enti pubblici ci sono, ma risultano onerose e quindi spesso non vengono portate a termine, ecco quindi che molte zone continuano a rimanere scoperte.

Ovvio è che non si tratta di una condizione esclusiva delle imprese: anche i privati devono sopportare connessioni lente e con frequenti interruzioni. Una situazione che crea enormi disagi al giorno d’oggi, dal momento che il digitale è sicuramente il mezzo più usato in tutti i settori della vita commerciale ed individuale.

Pensiamo solo alla fatturazione elettronica, all’utilizzo del sistema di pagamento POS o al generale utilizzo della rete per i servizi burocratici.

Ma guardiamo la situazione da vicino: la linea di fibra ottica che va da Lugo (Prignano) a Talbignano ad oggi  non è ancora stata attivata, nonostante le promesse degli operatori telefonici.

Non posso che pensare che lo scarso interesse suscitato dai paesi di montagna , ormai spopolati, giochi un ruolo fondamentale in questo ritardo: perché investire in allacciamenti, manutenzione e personale per così pochi utenti?

Questione di convenienza e di numeri. Ma possiamo davvero fermarci solo a questo?

È davvero accettabile che un servizio così importante, al giorno d’oggi, non venga fornito ai cittadini che decidono, coraggiosamente, di vivere in montagna?

Si parla dell’attivazione di punti Wi-Fi pubblici, ma non si tratta sicuramente di una soluzione giusta.

Il mio suggerimento?

Un investimento vero e proprio, che tocchi da vicino ogni paese e frazione, per non dimenticarsi di nessuno. La creazione di un’infrastruttura realmente funzionante, grazie alla quale sia possibile, anche in montagna, sfruttare appieno le risorse infinite del web. Infine, l’organizzazione di corsi di formazione, per aiutare la popolazione a stare al passo coi tempi.

I nostri territori di montagna sono una straordinaria risorsa ambientale e paesaggistica, con valori e tradizioni da proteggere, incentivare ed arricchire.

Ma è importante aiutarli a farlo.


Graziano Rossi

Consigliere Comunale di Polinago e consulente Lapam


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