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Guidare una mega gru, ecco cosa si prova a sollevare 200 tonnellate

L’operatore Mattia Maggiolo ha 42 anni e lavora per la ditta Cavalca, azienda reggiana specializzata in sollevamenti. Ecco il punto di vista di una persona altamente qualificata


BAGNOLO (Re) - Assomiglia a Chef Rubio ma di professione non cucina, guida mezzi potentissimi capaci di sollevare tonnellate fino ad altezze incredibili. Stiamo parlando di Mattia Maggiolo, operatore gruista della ditta Cavalca di Bagnolo, azienda specializzata che ha operato in diversi cantieri di rilevanza internazionale, tra cui il cantiere della stazione Mediopadana.

Nervi saldi, una preparazione pluridecennale e la consapevolezza di svolgere una professione davvero impegnativa. Siamo stati nel quartier generale di Cavalca proprio per conoscere e per capire qualcosa di più su una professione davvero affascinante.

Mattia, il tuo è uno dei mestieri più amato dai bambini. Quando hai iniziato?

“Ho iniziato a diciotto anni avvicinandomi al mondo dei cantieri e iniziando a guidare mezzi d’ogni tipo, crescendo ho continuato con la mia gavetta ed una volta conseguite le patenti necessarie ho iniziato a guidare questi colossi capaci di sollevare tonnellate”

Spesso vediamo i convogli di Cavalca in strada, che patente occorre per guidare su asfalto questi mezzi?

“Per la sola guida su strada basta la Patente C mentre per operare nei cantieri è necessario conseguire delle abilitazioni professionali. Dal mio punto di vista aggiungo che occorre anche fare parecchia gavetta, nel mio caso posso dire di aver imparato molto negli anni, lavorando con operatori esperti in diversi cantieri del nord Italia. La pratica resta la scuola migliore”

Il primo pensiero quando inizi a movimentare merci pesanti?

“Non fare male a nessuno. La prima cosa che penso al mattino e che mi ripeto quando inizio il mio lavoro. Abbiamo una grande responsabilità, sotto di noi ci sono costruzioni, operai e magari nelle vicinanze c’è una strada, delle case. Occorre la massima cautela, molta serenità e un bel respiro”.

Alle volte però, anche voi operatori, avete delle giornate storte, in quel caso?

“Se non sei sereno e concentrato è meglio telefonare e chiedere aiuto ai tanti colleghi che lavorano qui alla Cavalca, tutta gente preparata e con anni d’esperienza. Mai salire in cabina con la testa piena di pensieri, serve molto equilibrio mentale e molta calma”


Una delle difficoltà più grandi del tuo mestiere?

“Spesso ci scontriamo con realtà che tendono a voler sapere tutto anche del nostro mestiere e questo complica la giornata lavorativa. Per esempio, noi della Cavalca, eseguiamo sempre il sopralluogo prima di qualsiasi intervento, questa semplice operazione non costa nulla al cliente ma ci permette di operare con la strumentazione giusta eliminando il più possibile le difficoltà logistiche o di esecuzione. Capita che dei nostri interlocutori tendano a descriverci la situazione omettendo la possibilità di fare il sopralluogo e questo provoca delle difficoltà, anziché velocizzare complica le operazioni. Ditte molto più grandi della Cavalca si limitano a fare compilare un documento sul sito, dove l’impiegato di turno deve inserire dei dati, ma secondo me il sopralluogo va sempre effettuato”.

Che consiglio ti senti di dare ai tuoi colleghi?

“Alle volte tendiamo a sottovalutare dei lavori che appaiono semplici perché magari arriviamo da una movimentazione molto più complessa. Il mio consiglio è mai abbassare la guardia, perché l’errore è molto più frequente nei lavori più diffusi. Guidiamo mezzi che sollevano duecento tonnellate, serve attenzione anche quando dobbiamo erigere un silos”

Come ti trovi alla Cavalca di Bagnolo in Piano?

“Ho lavorato in diverse aziende del settore ma a Bagnolo ho trovato una squadra che si sostiene e una grande attenzione alle persone che fanno parte del gruppo. Mi piace lavorare con Franco, il titolare, perché ha una grande passione e perché ha molto rispetto per tutti i suoi collaboratori. Non è facile trovare aziende con questa qualità umana alla base”

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