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Gli atleti speciali di Sportinsieme: Ruggi e il dream team del calcio a 5

A cura di Laura Saracino


Si sente spesso parlare di sport come occasione per creare inclusione, dove le differenze sono la vera forza, dove la crescita comincia con il fare squadra. A Castellarano, tutto questo è realtà in quell’appuntamento settimanale che porta Luigi Ruggi e oltre 20 ragazzi e ragazze con disabilità ad incontrarsi nella palestra delle scuole medie locali per giocare a calcio. Lo chiamano “il calcio a 5 degli atleti speciali”: “Io mi occupo dei ragazzi con disabilità da tanti anni, ho iniziato nel 2001 con un'iniziativa che coinvolgeva tre amici che avevano qualche problema. Era il 2001, non se ne parlava tanto, e di sicuro all’inizio abbiamo anche fatto degli errori. Dopo qualche anno, i ragazzi erano diventati una trentina, organizzavamo campionati importanti e siamo andati avanti fino a quando abbiamo potuto. Dopo è nata Sportinsieme, e mi hanno proposto di ricominciare”.


Una storia di successo tutt’altro che scontato, che deve fare i conti con tante difficoltà: “Abbiamo cominciato questa avventura senza sapere quasi nulla, e siamo arrivati al punto in cui è diventata un punto chiave dello statuto che riguarda il sociale. Adesso, dopo un decennio, raccogliamo i frutti del lavoro fatto”. Un lavoro non privo di momenti di crisi, ultimo dei quali il periodo della pandemia: “Abbiamo passato due anni durissimi, per i nostri ragazzi è significato non avere più obbiettivi, non avere più una cosa che fosse esclusivamente loro. Bisogna immaginare che per questi ragazzi tutta la settimana è in funzione del sabato: il lunedì cominciano a pensare che sabato verranno a fare allenamento. Chi era fortunato, a casa, in famiglia, poteva avere un pezzo di giardino; chi invece è in un appartamento protetto si trovava in un contenitore tutto il giorno, sul divano col telefonino”.


Due anni che hanno messo alla prova la squadra del calcio a 5, ma che finalmente può tornare in campo: “Abbiamo ripreso a pieno regime e stiamo facendo tantissimi progressi. Spesso ci chiedono perché abbiamo scelto il calcio tra tutte le discipline, ed è stato solamente perché le regole sono semplici da spiegare e da mettere in pratica. Siamo migliorati anche perché abbiamo incluso persone competenti ed esperte, come un ex calciatore professionista che ci sta aiutando a livello tecnico, cambiando i metodi di approccio all'allenamento e alla partita: si va prima, ci si riscalda e i risultati si vedono”. Ma il risultato più grande è vedere i miglioramenti personali dei ragazzi, che trovano un’occasione e uno spazio dove poter esprimere la loro diversità al riparo da ogni pregiudizio e discriminazione.


Sono tanti gli aneddoti che in questi anni dimostrano il lavoro enorme che Luigi Ruggi e tutti i volontari di Sportinsieme stanno facendo con questa squadra speciale, e altrettanti gli esempi di famiglie che supportano e accompagnano i propri figli dalla distanza, lasciando loro autonomia e spazio di crescita. “Io sono stato aiutato a crescere, e adesso è il mio turno di farlo per gli altri. Ce l’ho nel DNA, di adoperarmi per gli altri, e siamo in tanti qui con una storia simile: che sia con lo sport o con altro, si arriva sempre ad aiutare”.


Intervista integrale a Luigi Ruggi disponibile su Spotify:





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