Boom di telefonate al Pronto-Intervento Cyber di Tekapp
Daniel Rozenek: “A ridosso delle ferie estive il numero di telefonate alla nostra linea diretta è cresciuto in maniera esponenziale. Presi in ostaggio dati sensibili, server e backup con riscatti richiesti dai 7mila ai 18mila euro”
Gli attacchi informatici (hackeraggi manuali o cyber attack automatici) si adattano agli usi e costumi dei Paesi in cui le aziende prosperano e lavorano, non con le medesime regole in tutto il globo bensì con attacchi personalizzati per zone geografiche.
In questo periodo di ferie, spiagge e brezze marine le piccole e medie imprese del territorio sono state prese di mira dagli hacker che, con estrema agilità, sono riusciti a mettere in crisi molte aziende emiliane, da Parma a Bologna. Vita facile vista la sottile linea di difesa che spesso separa i criminali del web dai dati e dalle reti informatiche che permettono alle nostre industrie di funzionare ed ai nostri uffici tecnici di progettare. Queste le parole di Daniel Rozenek, titolare di Tekapp, azienda italo-israeliana con sede a Formigine che si occupa prevalentemente di sicurezza informatica: “Purtroppo gli ultimi tre mesi hanno visto un aumento verticale degli attacchi andati a buon fine sulle imprese. Le telefonate al Pronto-Intervento Cyber sono raddoppiate in poche settimane, spesso a telefonbare erano imprenditori con aziende ferme, PC e server inutilizzabili ed in mano una email per la richiesta di un riscatto che arriva quasi a 2 Bitcoin (18.000 €). Gli hacker conoscono le nostre abitudini e sanno come e quando colpire, proprio per questo il 73% degli attacchi degli ultimi mesi sono andati a segno a ridosso del venerdì, durante il fine settimana. Non solo: anche nel mese d’agosto, quando le città produttive sono deserte, abbiamo registrato questo incremento di telefonate al nostro numero di Pronto-Intervento Cyber, telefonate che hanno impegnato la squadra di Tekapp, team che è riuscito ad organizzare delle difese concrete, grazie al “Protocollo Israeliano di Cyber-Security” che prevede prima una fase di damage-control per limitare ed annullare ulteriori sviluppi del virus, poi la protezione di tutto il perimetro informatico aziendale per evitare futuri e sicuri attacchi. Infatti, una volta pagato il primo riscatto, l’azienda viene inserita dagli hacker in una “white-list dei pagatori di riscatto” che spesso si condividono per sferrare ulteriori attacchi e quindi richiedere ulteriori riscatti.”
Il giovane imprenditore ha concluso dicendo: “Tra le aziende colpite recentemente anche una importante firma dell’industria emiliana, azienda che è stato immobilizzata per 64 ore e che si è vista recapitare una richiesta di riscatto da circa 15mila euro. Una cifra importante, ma ancora più importante è il potenziale furto di dati sensibili e l’incapacità di produrre in quel periodo di blocco, quindi una perdita giornaliera per mancata produzione pari a circa 14.000€. Grazie al Pronto-Intervento siamo riusciti salvaguardare i dati e rimetter in produzione l’azienda, lavorando sia di sabato che di domenica”
Per ulteriori informazioni: www.tekapp.it oppure telefonate al Pronto-Intervento Cyber al numero 059 – 5961136
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