Bisport: tra aree gioco e parchi inclusivi
Serena Manzini, co-titolare dell’azienda: “tra le opere più interessanti da realizzare ci sono sicuramente i parchi inclusivi, vero e proprio simbolo di una presa di coscienza delle comunità della necessità di creare aree adatte a tutti, senza esclusioni”
“Bisport non è solo sport” così esordisce Serena Manzini, co-titolare di Bisport srl insieme a Rashid Mohammadi.
L’azienda modenese, con oltre 35 anni di esperienza nel settore dell’impiantistica sportiva, con il cambio generazionale, dovuto proprio all’arrivo di Manzini e Mohammadi, si è aperta ad altri settori.
Uno di questo è quello dei parchi gioco.
Così Serena Manzini: “la nostra azienda ha creato diversi parchi gioco per asili e comuni. È un settore estremamente interessante, per cui abbiamo dovuto studiare molto. Ovviamente ogni nostro progetto è curato al dettaglio, ma quando si parla di bambini attenzione ed impegno sono alla base. Ogni gioco, pavimentazione, spazio è pensato a misura di bambino, per dar loro l’opportunità di giocare e sfogarsi senza alcun rischio”
Ma non solo: è fondamentale la presenza di certificazione di idoneità alle ultime normative per poter garantire la massima sicurezza.
“Ogni prodotto che scegliamo ed installiamo è di altissima qualità, questo è fuori discussione” continua Serena “per questo dedichiamo molto tempo alla ricerca dei materiali giusti. Questo non toglie il fatto che realizzare queste installazioni è sempre un piacere!”
Ma Bisport non si ferma alla realizzazione: “la fase progettuale e quella esecutiva sono solo l’inizio del percorso. È infatti importante ricordarsi sempre che la manutenzione è obbligatoria per mantenere sicuri ed ordinati i parchi”
Bisport, che dell’innovazione ha fatto un punto di forza, si dedica da tempo ad un settore sempre più in crescita: il parco inclusivo.
“Una delle “novità” degli ultimi anni è sicuramente quella dei parchi inclusivi, ovvero aree gioco adatte anche a bambini con disabilità o con problemi motori. Questi progetti ci emozionano non poco: pensare di poter realizzare qualcosa che possono apprezzare davvero tutti i giovani, anche chi spesso si sente escluso, è bellissimo. Il fatto che la tendenza sia in crescita poi è sintomo di una reale presa di coscienza da parte delle comunità della necessità di strutture inclusive” conclude Serena.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito di Bisport o seguire la pagina Facebook.
Comments